Recensione: Le notti di Salem

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  • Autore: Stephen King
  • Genere: Horror
  • Editore: Sperling & Kupfer
  • Pagine: 656

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Tempo fa decisi di iniziare a leggere qualcosa di Stephen King, avvicinandomi per la prima volta non solo allo scrittore, ma anche al genere horror. Tra le mani mi capitò un libro (“La bambina che amava Tom Gordon”) che in realtà non mi ha lasciata entusiasta ed estasiata. Per mesi mi sono chiesta cosa ci vedessero i lettori nei libri di King. Poi mi sono decisa a dargli un’altra possibilità e ho letto “Le notti di Salem”. Posso sinceramente affermare di essermi completamente riveduta sull’opinione che avevo di questo scrittore.

Cosa sarebbe potuto succedere se Dracula fosse comparso non nella Londra di fine secolo ma nell’America degli anni Settanta. «Probabilmente finirebbe a New York e verrebbe investito e ucciso da un taxi come Margaret Mitchell ad Atlanta». «E se venisse qui nel Maine? Se finisse in campagna?».

Il romanzo narra le vicende di una piccola cittadina del Maine, Jerusalem’s Lot, dove iniziano ad accadere fatti strani che coincidono, tra l’altro, con l’arrivo di Ben Mears. Ben è uno scrittore che, in cerca di ispirazione per il suo nuovo libro, si trasferisce in questo paese per scrivere qualcosa su Casa Marsten, una casa abbandonata nella quale da ragazzino ha vissuto una terribile esperienza. Aiutato da Susan, una giovane ragazza di cui è innamorato, da Mark, un corraggiosissimo giovane e da altri pochi amici, Ben cerca di capire cosa sta causando la morte e la scomparsa di molti cittadini di Salem’s Lot.

Inizialmente ho avuto qualche problema nell’approcciarmi alla storia. E’ scritta in maniera fluida e lineare, ma la moltitudine di personaggi rischiava di mandarmi in tilt. Dopo qualche capitolo, però, ho iniziato a destreggiarmi tra tutte le vicende dei cittadini di Salem’s Lot, affezionandomi a qualcuno e odiandone qualcun altro. La scrittura di King è eccezionale. Ha saputo descrivere con sorprendente maestria le atmosfere cupe, l’ansia e le paure dei personaggi, i loro sentimenti, i loro incubi. Quella dei personaggi è una descrizione a tutto tondo. Non assistiamo solo alle loro azioni, ma percepiamo i loro dilemmi interiori e la loro complessità psicologica. Alla fine del libro avremo la sensazione di averli conosciuti nella realtà. Fantastica è la caratterizzazione dell’antagonista che, anche se non compare subito sulla scena, è stato uno dei miei personaggi preferiti. La figura del vampiro non risulta banale e scontata, ma semmai affascinante: incute terrore, ma è ammaliante e quando un libro ti da sensazioni molto forti (gioia, tristezza, paura) si capisce che è un libro davvero ben scritto. Stephen King, a mio parere, ha scritto un capolavoro. Ho adorato questo libro e penso che continuerò a leggere qualcos’altro del maestro dell’horror. Lo consiglio a chi ha voglia di emozioni forti e non ha paura degli incubi che tengono svegli di notti.

 

 

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